giovedì 30 settembre 2010

Buzau (Bodza) , una eco teutonica


Magnitude mb 4.5
Region ROMANIA
Date time 2010-09-30 05:31:22.4 UTC
Location 45.50 N ; 26.31 E
Depth 135 km
Distances 56 km NW Buzau (pop 130,954 ; local time 08:31 2010-09-30)
9 km N Nehoiu (pop 11,350 ; local time 08:31 2010-09-30)
5 km E Siriu (pop 3,178 ; local time 08:31 2010-09-30)










Come era anche suo compito originario di aiutare i pellegrini in Terra Santa, ,l’Ordine aiutò anche i profughi, come pure quei Sassoni che volevano emigrare dalle terre tedesche, spinti nelle terre vergini delle valli carpatiche. Questi “tedeschi” si insediarono così sotto la protezione dei Cavalieri nelle terre di Transilvania e fecero crescere città e villaggi.
Il castello più importante diventò quello di Buzău (in ungherese Bodza), finito di costruire nel 1222, perché qui era il quartiere generale delle azioni contro i Cumani. 
  I Cavalieri Teutonici














  

mercoledì 29 settembre 2010

Cuneo...provincia dell'Aquila


Magnitudo(Ml) 2.7 - PIEMONTE - CUNEO
29/09/2010 03:46:42 (italiana)
29/09/2010 01:46:42 (UTC)

 

La Rochelle , ma L'Aquila domina


Magnitude ML 4.5
Region FRANCE
Date time 2010-09-28 11:29:38.3 UTC
Location 45.94 N ; 1.40 W
Depth 5 km
Distances 138 km NW Bordeaux (pop 231,844 ; local time 13:29 2010-09-28)
31 km SW La rochelle (pop 76,810 ; local time 13:29 2010-09-28)
6 km W Saint-pierre-d'oléron (pop 6,353 ; local time 13:29 2010-09-28)





Tra il XII e il XIII secolo gli itinerari dei Cavalieri templari convergevano tutti su La Rochelle, facendola diventare il loro porto sull'Atlantico, e ancora oggi un quartiere cittadino li ricorda con nomi come rue de Temple, la rue des Templiers, la cour du Temple…(wikipedia)



















venerdì 24 settembre 2010

Reverse heading, Ducato di Svevia


Innsbruck

Castellafiume (Aquila)

Lipari (Sicilia)

23/9 Oviedo , due giorni dopo la festa

MagnitudeML 3.4
RegionSPAIN
Date time2010-09-23 17:10:48.9 UTC
Location43.07 N ; 5.27 W
Depth2 km
Distances55 km SE Oviedo (pop 211,398 ; local time 19:10 2010-09-23)
23 km E Aller (pop 13,747 ; local time 19:10 2010-09-23)
14 km SE Caso (pop 2,071 ; local time 19:10 2010-09-23)






Nella Cattedrale di Oviedo è custodito uno scrigno d’argento contenente un sudario che
si ritiene essere quello che Pietro trovò piegato in luogo a parte nel sepolcro di Gesù, “il sudario che gli era stato posto sul capo”. Questo reperto poco noto – chiamato “ IL SUDARIO di OVIEDO”, “Volto Santo”o “Sudario” – potrebbe essere la chiave di lettura per svelare il mistero della ben più nota Sindone di Torino, offrendo da un lato una prova a sostegno dell’autenticità della Sindone e dall’altro nuove e dettagliate informazioni sulla passione, la morte e la sepoltura di Gesù.


http://www.hcb.it/sindone/sacra_sindone.htm 


Il Sudario viene esposto alla venerazione dei fedeli tre volte l'anno: il Venerdì Santo, il 14 settembre (Festa del trionfo della croce) e il 21 settembre (san Matteo apostolo ed evangelista).






giovedì 23 settembre 2010

TG2 Dossier : Puntata del 4 - 4 - 2009

Nella tarda serata del 4 Aprile 2009 va in onda su Rai 2 una interessante puntata di TG2 Dossier dal titolo:

La Sindone e il segreto dei Templari


L'argomento Sindone non è nuovo come tema della rubrica essendo stato trattato poco tempo prima, già alla fine del mese di Marzo (3). In assoluto il primo autore ad accostare il sacro lino alle vicende dell'ordine fu Ian Wilson negli anni settanta:

"Nel 1978 uno storico laureatosi a Oxford, Ian Wilson, aveva ricostruito le peripezie storiche della sindone mettendo in evidenza come il telo, considerato la più importante reliquia della passione di Cristo, fosse stato rubato dalla cappella degli imperatori bizantini durante il tremendo saccheggio consumato durante la quarta crociata nel 1204" (1).

La novità - se di novità si può parlare - è la presa d'atto "ufficiale" dello stretto legame esistente tra l'ordine cavalleresco e la più importante reliquia della cristianità. Tale affermazione segue i risultati di una ricerca condotta da Barbara Frale, le cui conclusioni appaiono il giorno dopo - siamo a Domenica 5 Aprile - sull'Osservatore Romano (1). Il lavoro della Frale, pubblicato da Il Mulino (4) e basato tra l'altro sul riconoscimento di alcune scritte, riceve un'accoglienza non molto entusiasta nella comunità scientifica. Probabilmente pesa un po' il fatto che l'autrice riveste l'incarico di officiale dell'Archivio Segreto Vaticano, oltre al fatto ben più importante che esso propende indubbiamente a favore di una datazione molto più antica di quella medievale, che sarebbe stabilita sulla base dell'esame al radiocarbonio del 1988. Non entro nel merito delle critiche alla validità scientifica del lavoro non avendo alcuna competenza e tutto sommato scarso interesse. Interessante invece è soffermarsi sulla tesi "assolutoria" che la Frale sostiene, avendo già pubblicato altri lavori in merito e leit motiv di grande evidenza in tutta la puntata in questione.

In sostanza , l'"idolo barbuto" che i cavalieri si dice adorassero, fonte di eterna controversia per i destini dell'ordine, altro non era che l'immagine impressa sul lino del corpo del Redentore. Motivo per cui cadrebbe qualunque accusa di eresia rivolta ai membri dell'ordine (2). Perchè l'avrebbero "custodita" in segreto?

Secondo la Frale:

"Nel corso del Duecento, quando la società cristiana è turbata dalla proliferazione delle eresie che negano la reale umanità di Cristo, l'ordine del Tempio, a causa delle sue molte immunità, rischia di diventare una specie di porto franco per gli eretici di lignaggio cavalleresco che cercano d'intrufolarvisi per mettersi al riparo dalle autorità inquisitoriali.[] Insomma, i templari si procurarono la sindone per scongiurare il rischio che il loro ordine subisse la stessa contaminazione ereticale che stava affliggendo gran parte della società cristiana al loro tempo: era il miglior antidoto contro tutte le eresie" (1).

Da profano due dubbi balzano in mente.

Il primo di natura morale se vogliamo. Se la Sindone sparisce dopo il sacco di Costantinopoli è perchè qualcuno se ne impossessa per motivi che possono apparire più o meno nobili. Sta di fatto che il telo è nella sua disponibilità e vi rimane per linea ereditaria o viene consegnato nelle mani dell'ordine a un certo punto.
Coloro che lo ricevono non possono ignorare che quell'oggetto era stato menzionato nell'elenco delle reliquie sparite e l'importanza capitale che in quell'epoca esso rivestiva.

Secondo dubbio. Se l'importanza dell'oggetto veniva riconosciuta nella sua capacità che il solo mostrarlo , ipso facto avrebbe costituito un argine verso l'eresia dilagante che negava la divina umanità del Cristo, come accettare che tutto ciò risultasse un privilegio per pochi , negato al resto della cristianità?

Va ricordato l'immane sforzo in tal senso da parte della corona di Francia, consegnata all'oblio della storia per via della liquidazione dell'ordine.


_________________________________________________________________________

(1) Barbara Frale : "I Templari e la Sindone" - L'Osservatore Romano - 5 Aprile 2009

(2) Barbara Frale : «I Templari? Adoravano la Sindone» - Il Messaggero - 7 Agosto 2009

(3) "La Sacra Sindone" di Laura Gialli - Tg2 Dossier 27/3/2010

(4) Barbara Frale: "I Templari e la sindone di Cristo" - Il Mulino - 2009

mercoledì 22 settembre 2010

Quatre de chiffre

Tra i vari simboli della supervalutata galassia gastronomica a sfondo esoterico-iniziatico, è interessante osservare la presenza del cosiddetto "Quatre de chiffre". L'origine sarebbe legata a un segno distintivo di alcune categorie professionali d'oltralpe. Secondo Renè Guenon
("Simboli della scienza sacra") questo marchio rappresenterebbe in particolare il segno distintivo del grado di Maestro di qualche organizzazione iniziatica di mestiere (1). Per gli amanti del genere il simbolo è presente anche a S.Maria di Collemaggio. La conclusione sarebbe che:

"I maestri costruttori della basilica di Celestino vi hanno scritto sulla pietra la pagina della conoscenza dell’Alchimia"(2). L'enciclopedia dei simboli lo menziona con le note:

51:7 · A sign for borax or tinkal, a substance used, among other things, for enamelling and in the manufacturing of glass and porcelain. It was used in alchemy and early chemistry.(3)

Per i nostri scopi ciò che può "tornare utile" è semplicemente constatare la presenza ricorrente o particolare del "4" in un dato evento. A scanso di equivoci ritengo che esista infatti anche una "numerologia" buona, cosa d'altra parte ben nota nelle comunità cristiane (Si pensi al fonte battesimale ottagonale).
 ___________________________________________________________________

 (1) "L'Obelisco di Lesina" - Mondimedievali.net

(2) M.G.Lopardi - "Il simbolismo alchemico del pavimento di S.Maria di Collemaggio all'Aquila"

(3) On Line Enciclopedia of Western Signs and Ideograms

martedì 21 settembre 2010

Lucera , più distinto ora


MagnitudeML 2.8
RegionSOUTHERN ITALY

Campanian Apennine
Date time2010-09-21 07:02:17.4 UTC
Location41.37 N ; 15.25 E
Depth2 km
Distances27 km SW Foggia (pop 154,551 ; local time 09:02 2010-09-21)
18 km S Lucera (pop 35,719 ; local time 09:02 2010-09-21)
4 km W Troia (pop 7,325 ; local time 09:02 2010-09-21)

lunedì 20 settembre 2010

Celestino V

Due parole su Celestino V al secolo Pietro Angeleri  detto Pietro da Morrone (1209? -1296). Il crescente interesse per L'Aquila, a seguito del sisma, ha riportato in auge la sua figura , alimentando dibattiti e rinfocolando la tendenza mai sopita a un utilizzo piuttosto strumentale della stessa. Per inserire Celestino nel contesto di una possibile interpretazione metafisica degli eventi , occorre ancora una volta ripartire dal momento cardine , da quel 6 Aprile 2009 , che ha rappresentato un momento rivelatorio per quanto doloroso in merito a diverse faccende. La nuda cronaca del giorno recita :

11:16       "Sotto le macerie teca con spoglie di Celestino V".

"La volta della basilica di Santa Maria di Collemaggio all'Aquila è crollata nel punto in cui si trova la teca che custodisce le spoglie di papa Celestino V, rimasta quindi sotto un cumulo di macerie. La reliquia del "papa del gran rifiuto" si salvò nel terremoto del 1703, quando venne giù il soffitto dell'edificio costruito nel 1287. Il sisma di lunedì scorso ha fatto precipitare la volta della chiesa romanica" (1).

Dunque la volta di S.Maria, crolla nel punto dove si trova la teca , ma Celestino come nel 1703 "è salvo". Che sia "salvo" per la Chiesa pare un fatto acquisito, dal momento che è canonizzato e la sua festa liturgica si celebra il 19 di Maggio. Ciò nondimeno la sua vicenda viene ancora oggi utilizzata facilmente in chiave anti-Petrina, cioè anti Romana. La stessa Perdonanza Celestiniana nei secoli non è stata esente per  molti versi da questa tendenza.

L'Aquila doveva essere contrapposta per forza sul piano spirituale a Roma , com'era secondo i più nell'ideale di Federico II e com'è ancora secondo la convinzione di molti. E Celestino deve a sua volta rientrare nello schema. Ma proseguiamo.

A Luglio , Benedetto XVI si reca in visita pastorale a Sulmona e in quell'occasione "riabilita" Celestino V in occasione degli 800 anni dalla nascita.  Sui media compare da subito la consueta lettura pauperista:

"Oggi la Chiesa cerca di dare una chiave di lettura diversa, giustificando in parte l'operato di Bonifacio VII, quello che resta da considerare è che Celestino V, scelse una vita semplice e umile, scelse Dio e non mammona".(2)

Fin qui nulla di strano. Ma a seguito del discorso del Santo Padre , Franco Cardini , medievalista di area cattolica, con una nota , pur ribadendo la stima per il pontefice , prende le distanze è afferma testualmente:
"Ratzinger sbaglia, su celestino aveva ragione Dante" (3)

«Benedetto XVI fa il suo lavoro. E’ legittimo che nella missione di pontefice utilizzi vicende passate per attualizzare precetti, però è antistorico estrapolare dal loro contesto figure o eventi travisandoli davanti a persone che non ne sanno nulla. In Abruzzo è una gloria locale, ma nella storia ecclesiastica ha più ombre che luci (3).

La difesa di Celestino giunge attraverso un appassionato articolo su Terre Marsicane a cura del prof.
Antonio Grano che con toni abbastanza accesi si rivolge in prima persona a Cardini:

"Lei afferma che Dante lo ha condannato, ma Dante, non lo ha mai condannato (non-lo-ha-mai-condannato). Si tratta di uno fra i più ignobili delitti consumati ai danni di Celestino V, della Verità (e di Dante!). Le chiedo: può esibire un solo documento storicamente attendibile, che avalli questa ormai tediosa e uggiosa malevolenza?(4)

Secondo Cardini , l'antipatia dantesca verso Celestino sarebbe motivata dal fatto che la sua debolezza finì per condizionarlo nelle scelte , segnatamente favorendo quelle di parte angioina e l'infausta alleanza trono-altare:

"Quindi fa bene Dante a confinarlo all’Inferno?" - chiede Galeazzi della Stampa -

«L’antipatia di Dante non era infondata. Nel suo linguaggio "viltà" esprime soprattutto una bassa estrazione sociale, però i motivi storici per attaccare Celestino V non gli mancavano: come primo atto da Pontefice creò sette cardinali filo-Angioini, però malgrado l’insana alleanza trono-altare si accorse presto di essere isolato e incapace di governare la Chiesa. Insomma fu un vaso di coccio tra vasi di ferro e giustamente si ritirò dopo che anche la sinistra francescana spirituale e ribelle di Jacopone da Todi gli aveva voltato le spalle. Capì che per governare la Chiesa non serviva un sant’uomo e lasciò il soglio all’avveduto e solido Bonifacio VIII che, malgrado le leggende nere, non ebbe alcun bisogno di farlo avvelenare visto che aveva 85 anni e morì poco tempo dopo».

"Eppure per Benedetto XVI rappresenta un valido modello di santità.."
«La storia parla chiaro. Tra interessi contrastanti e pressioni dei re Angioini di Napoli legati alla corona francese, il molisano Celestino V fu eletto in conclave a Perugia, si fece incoronare all’Aquila (dove aveva fondato un ordine religioso poi sciolto) proprio per riposizionare la Chiesa sotto l’asfissiante controllo napoletano-francese. Anche l’indulgenza plenaria (la perdonanza) aveva l’intento, più politico che morale, di avversare la corte pontificia. Dunque è pericoloso riabilitarlo. Tanto più che, come oltraggio a Roma, Celestino V fu canonizzato ad Avignone dal papa-burattino francese Clemente V per volontà di Filippo IV, il re di Francia che aveva azzerato i Templari e arrestato Bonifacio VIII. Papa Ratzinger è un fine intellettuale e doveva riflettere di più prima di esaltare la memoria di Celestino V, suo debole predecessore. Fu ostaggio di giochi dinastici e gravemente inadeguato al compito».

Insomma pare proprio che Celestino rappresenti ancora un nervo scoperto, ma cosa strana entrambi gli autori si premurano di salvare Dante , il primo sostenendo la validità delle accuse mosse dal "ghibellin fuggiasco", il secondo negando che questi le abbia mai formulate. Altre vicende rimangono sullo sfondo, non finiscono nei
dibattiti perchè sostanzialmente sono tutti d'accordo. Viene da chiedersi perchè tutto cio? Ci sono personaggi o categorie di personaggi di cui si può dire "peste e corna" ed altri che sono invece intoccabili? Dante e i Templari sono per caso tra questi?

________________________________________________
Note:

(1) Repubblica on line , diretta 6 Aprile 2009

(2) Celestino V : Una Chiesa povera - Rainews24 

(3) “Ratzinger sbaglia, su Celestino aveva ragione Dante” - La Stampa 5 Luglio 2010

(4) "Chi ha paura di Celestino V" - A. Grano - Terre Marsicane , 15 Luglio 2010

Cassino , ovvero S. Angelo de Canutio?

Event-ID 2214161200
Magnitudo(Ml) 2
Data-Ora 20/09/2010 alle 09:20:42 (italiane)
20/09/2010 alle 07:20:42 (UTC)
Coordinate 41.581°N, 13.75°E
Profondità 8.4 km
Distretto sismico Zona_Cassino

Guida all'Italia dei Templari

venerdì 17 settembre 2010

Lucera , balla la roccaforte di Federico II


MagnitudeML 4.4
RegionSOUTHERN ITALY

Gargano
Date time2010-09-17 12:20:17.0 UTC
Location41.51 N ; 15.60 E
Depth10 km
Distances6 km NE Foggia (pop 154,551 ; local time 14:20 2010-09-17)
23 km E Lucera (pop 35,719 ; local time 14:20 2010-09-17)















































































































































































http://www.emsc-csem.org/Earthquake/earthquake.php?id=189152





















Bassa Slesia : Il tema non cambia


MagnitudeML 3.3
RegionPOLAND

Eastern Part Of West European Platform
Date time2010-09-17 06:47:22.5 UTC
Location51.40 N ; 15.96 E
Depth10 km
Distances25 km NW Legnica (pop 106,033 ; local time 08:47 2010-09-17)
13 km SW Polkowice (pop 21,565 ; local time 08:47 2010-09-17)

giovedì 16 settembre 2010

Rijeka , ancora una città aquilata


MagnitudeML 2.6
RegionSLOVENIA

Nw External Dinarides
Date time2010-09-15 18:21:46.4 UTC
Location45.62 N ; 14.25 E
Depth10 km
Distances35 km NW Rijeka (pop 141,172 ; local time 20:21 2010-09-15)
38 km E Muggia (pop 13,175 ; local time 20:21 2010-09-15)
6 km N Ilirska bistrica (pop 4,846 ; local time 20:21 2010-09-15)







Chojnow, Rijeka , L'Aquila , "allineamento" del 15/9

6 Aprile 2009 : Decimali uguali

Tra le varie peculiarità dell'evento del 6 Aprile 2009, ce n'è una che riguarda le coordinate dell'epicentro. La parte decimale relativa a latitudine e longitudine è rappresentata dallo stesso numero (334).

Event-ID 2206496920
Magnitudo(Ml) 5.8
Data-Ora 06/04/2009 alle 03:32:39 (italiane)
06/04/2009 alle 01:32:39 (UTC)
Coordinate 42.334°N, 13.334°E
Profondità 8.8 km 

Ci si può chiedere quante volte questo fatto si è verificato in una data area.
Se consideriamo un quadrilatero a ovest del capoluogo , costruito a partire da un punto (42.300 N , 13.300 E ) ed esteso nell'arco di un decimo di latitudine e longitudine , rispettivamente in direzione Nord ed Est , si ha una cartina come la seguente:



Visualizza Quadrilatero in una mappa di dimensioni maggiori


In essa la diagonale ascendente del rettangolo è il luogo dei punti aventi
parte decimale uguale.

Eventi sulla diagonale successivi al 6/4/2009:

epicentro sisma

10/09/2010 8.25.13 (ora italiana)
10/09/2010 6.25.13 (ora UTC)
magnitudo: 1,5
profondità: 9,9 km

coordinate (42.399,13.399)

(E' praticamente il vertice in alto a destra)

mercoledì 15 settembre 2010

Una serie di sismi "Aquilati"

Il simbolo dell'aquila ricorre curiosamente sullo stemma di varie città interessate da terremoti in diverse parti del mondo a seguito dell'evento del 6/4/2009.
Forlì

L'Aquila
Conception (Cile)
Chojnow (Polonia)